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DANZARE VERSO IL TEATRO

LEZIONI DI TECNICA CONTEMPORANEA (RELEASE TECNIQUE) E IMPROVVISAZIONE




 

I MAESTRI


Ho imparato nella mia vita a riconoscere l’importanza dei maestri, a rintracciare nella loro ricerca il senso della mia, per dare fondamento pratico, teorico e filosofico al mio percorso; a ricorrervi per portare a coscienza i processi creativi che mi avevano guidato istintivamente, per crescere, rinnovarsi, uscire da momenti di impasse approfondendo quella visione in cui il proprio discorso è inserito. Credo sia fondamentale essere provvisti di una visione capace di dare direzione, coerenza e sostanza alla propria ricerca, una visione chiara da poter trasmettere in un processo educativo.

E i maestri incontrati in sala o in letture appassionanti, quelli a cui devo la mia formazione, raccontano la danza come esperienza profonda del sé.

Nella visione radicale di Laban, per esempio, la danza è rivelazione di quella vita interiore, di quell’essenza e forma originaria che è fondamento dell’esistenza, espressione suprema dell’essere umano, forma esteriore di movimenti interiori.

In un’accezione più ampia, il movimento è elemento primario della vita dell’intero universo, manifestazione fisica di movimenti della psiche. È di questa visione poi la coscienza del potere stimolante che il movimento esercita sulle attività della mente, dunque di una danza che ha la forza di sollecitare percorsi formativi, strumento di conoscenza di sé e di conseguenza di miglioramento delle proprie possibilità espressive. È questa la danza che è sempre stata necessità esistenziale nella mia vita.



LA LEZIONE

 

I punti che verranno qui sotto delineati parlano di una struttura della lezione e di principi generali che verranno sviluppati in termini di profondità e complessità, a seconda del tempo in cui il percorso formativo sarà distribuito e della valutazione dell’esperienza già acquisita dagli allievi.

Ma già dal primo appuntamento, la direzione sarà data dalla domanda che mi porrò, “chi ho di fronte”, quali “universi” sto incontrando, quali saranno gli stimoli più efficaci per stimolare una disposizione del corpo ad un ascolto dentro e fuori di sé. Useremo dunque tutti gli strumenti a disposizione, per aiutare l’allievo ad “abitare” la tecnica, ad acclimatarsi all’interno di essa; ad usarla come strumento espressivo, di conoscenza e di apertura, piuttosto che indossarla come corpo estraneo. 

 

Tre sono i punti fondamentali attorno ai quali si articolano le lezioni.

Il primo punto è la dinamica, l’elemento strutturale a cui si dedicherà maggiore attenzione e, in modo più specifico, il ritmo. Il ritmo, principio ordinatore per eccellenza, è elemento conoscitivo di sé e del mondo, e la capacità di entrare in relazione col ritmo è condizione necessaria per una piena maturità espressiva

Il secondo punto è la tecnica di danza contemporanea a cui si fa maggior riferimento, la “release technique”, una tecnica che pone attenzione all’organicità del corpo, che favorisce una danza morbida, fluida, libera nelle articolazioni, radicata alla terra, capace di raccogliere gli impulsi di quell’infinito patrimonio interiore di cui ciascuno di noi è provvisto.

Ed è proprio a questo patrimonio che si rivolgerà la nostra ricerca. Lo studio della tecnica prevede l’acquisizione di un linguaggio fatto di esercizi, frasi di movimento a terra o in piedi, sequenze più o meno complesse. Ma il materiale che si proporrà, ha per sua natura l’obbiettivo primario di “restituire” al corpo le sue dinamiche naturali, “organiche”. Restituirle o svelarle, a seconda della storia di ogni allievo, e portarle a consapevolezza.  Il corpo sarà disposto dunque ad un ascolto profondo, ad una libertà da strutture troppo costrittive o da muscoli contratti che chiudono spesso l’accesso all’energia interiore. Sarà disponibile e capace di incarnare quest’energia, liberando impulsi, “disegnando” forme e dinamiche personali.      

 

 


Il terzo punto è il momento dedicato all’improvvisazione, fondamentale nel cammino di esplorazione, di conoscenza di sé e delle proprie risorse creative. Momento che culminerà in piccole composizioni coreografiche. Si useranno per questo momento stimoli diversi, musica, oggetti, frasi verbali. Per la voce si proporrà in questo percorso un approccio istintivo (un lavoro mirato sulla voce ha altri tempi ed uno svolgimento a sé). Quando si useranno, alternati ad altri stimoli, la voce, il suono, le parole saranno strumenti rivolti all’interno del corpo per stimolare “la vivacità dinamica che produce la forma”.

I diversi stimoli aiuteranno gli allievi a misurarsi con alcuni elementi della sintassi di un “discorso” danzato, contribuendo, di rimando, in modo rilevante, al miglioramento delle proprie abilità tecniche.

 

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